"From The Ashes" è un ep. Purtroppo. Purtroppo perché lascia l'ascoltatore con il desiderio di proseguire e scoprire il punto d'arrivo di questa giovane band trentina, i BlackStar, che con un nome semplice ma evocativo si presentano sulla scena italiana con questo primo lavoro autoprodotto.
Il progetto nasce sulle pelli di Davide Odorizzi nel 2007, ispirato dal padre a percorrere le aspre vie dell'hard rock e dell'heavy metal. Per gli appassionati, "Dave" è il talentuoso batterista degli Skanners, ancora quattordicenne all'apertura del progetto, ma già con idee ben chiare. Le stesse idee che si possono trovare tra gli altri membri, artisti giovani e di un certo spessore, devoti al dio metallo. Un dio che, di certo, non disprezza questi suoi discepoli.
Sono offerte, queste dei BlackStar, dal sound puro, dovuto anche a una buona qualità di recording e produzione, che ricorda a tratti gruppi del passato dall'ampia fama, riferimenti per artisti di tutto il mondo ancora oggi, come i Judas Priest.
"From The Ashes" è composto da cinque pezzi e apre già potentemente con "Scream", in cui è già possibile apprezzare la voce di Andrea "Andy" Barchiesi modulata sui miti del metallo, mai lanciata oltre quello che non è in grado di raggiungere, mai strozzata, come a volte accade, ma sempre mantenuta in un range dalla buona ampiezza e gestito in maniera sorprendentemente matura. Tutto l'ep è sorprendente, del resto, dall'indiscussa abilità del drummer "Dave", con i suoi ritmi sostenuti e impeccabili, passando per il basso di Gianluca "Gian" Nadalini fino al comparto chitarristico di Samuel "Sam" Fabrello e Mattia "Pex" Pessina, corde tese per il dio del metallo.
Una nota d'interesse anche per il videoclip di "Evil Heart", quarta traccia dell'ep e primo singolo scelto dal gruppo, anch'esso sorprendente per l'intelligente rivisitazione dell'iconografia metal.
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