Nella prolifica tradizione del crate digging, un terzo volume di beat che si scrolla di dosso il passato dubstep del producer
Il terzo volume della raccolta di beat del producer Diogenes si apre con una traccia, "Unnamed Scent Queen", che ricorda da vicino "Petestrumental", il capolavoro di Pete Rock frutto di un crate digging maniacale. Il crate digger, al pari del gold digger, è un ricercatore d’oro, con la differenza che le sue miniere sono i negozi di dischi e il suo oro è la musica più o meno dimenticata da campionare e riutilizzare. Un tesoro che la storia della musica accumula all’infinito. Il crate digging, una pratica nata nel mondo dell’hip hop, è una delle più potenti “novità” degli anni ’90, ma proprio per il suo essere una “non novità”, perché ricicla materiale passato, crea un cortocircuito per cui è per forza immune dall’invecchiamento, rimanendo un metodo (e insieme un’ideologia) fortemente contemporaneo anche quando abbraccia in modo esplicito l’old school, come in questo caso.
Per questo, Diogenes giunge all’hip hop dalla strada principale, e l’efficacia dell’approccio è dimostrata dalla cancellazione quasi totale, in questo volume, di ogni residuo dubstep. "One Pound, Two Shots" tiene il livello alla stessa altezza del precedente pezzo, mentre i successivi due e mezzo perdono di efficacia, arrancando con melodie spaesate. Tutta la raffinata ricercatezza dei ritmi soul torna prepotente con la traccia di chiusura, "Endless Movie Ending", il cui organo e il cui incedere calmo la rendono il pezzo il più riuscito di questo terzo volume.
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La recensione Hip Hop is Dad vol.3 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-06-11 00:00:00
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