Doppio ep della stessa faccia per il Garage Punk dei Cruel Experience
I due ep “Save the Nature Kill Yourself I & II” firmati dai Cruel Experience, sono due facce della stessa medaglia, dove la svolta nei suoni più duri del secondo atto non è che la naturale continuità del primo.
Il gruppo sfreccia attraverso le violente scariche di chitarra in stile The Hives come nella loro canzone migliore "Animal Baby", evitando i cliché di un punk come mezzo di ribellione. Non a caso la voce assume un'intenzione più disincantata nei toni, con un'affinità più legata alle performance rock'n'roll delle band indie rock quali Subways o Libertines, ma privi della stessa melodicità delle band inglesi. Un approccio che a ogni modo non intacca l'attitudine garage punk del gruppo che non disdegna le urla tipiche del genere nella chiusura dei brani.
Intrapresa una direzione ben delineata, la band di Lucca, costruisce il proprio repertorio con suoni massicci ed effetti come il fuzz che la fanno da padroni. Il risultato è una continua prova di vigore di pezzi brillanti e mai fiacchi partendo dalla forse più scontata "Wild Situation" fino alla più ruvida "Help Me Wizard" dove lo stile dei Cruel Experience cambia maggiormente senza che ce ne si renda conto, grazie specialmente a un cambio di tempo che dà vita a un excursus tra garage punk e hard rock sulle tracce degli Hellacopters.
I due ep come detto inizialmente mostrano probabilmente tutto il potenziale della band con lievi momenti di variazione sul tema. Li attendiamo con un abum più strutturato e magari ispirato da altri elementi.
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La recensione Save The Nature Kill Yourself Pt.2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-06-20 00:00:00
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