Power trio che raggiunge la prova d'esordio evidenziando una buona maturità ed il giusto sound stoner.
Lo stoner rock trova nuovi interpreti in Campania, precisamente in provincia di Salerno: Jack & Jin, trio attivo da circa tre anni, approccia il 2015 dando alle stampe “The Devil is behind the door”, primo lp ufficiale della band firmato dall'etichetta Goodfellas Records. Nove tracce registrate “di getto”: il biglietto da visita dei tre campani ha avuto una gestazione relativamente breve, culminata in 48 ore di registrazione; un autentico flusso musicale dove a farla da padrone sono gli standard riconducibili al blues che incontrano l'acidità del sound stoner canonico (ed il collegamento con i Queens of the Stone Age, in questo caso, è lampante).
L'ascolto si apre con “Baby I Wanna fuck you so hard”, scanzonato quanto sincero desiderio che metta fuoco il concept dietro questo disco: i difetti umani che attanagliano la gente ed il diavolo che si cela dietro la fallacia della vita. Si decolla con “Are you ready for the future?”, traccia a cui spetta l'onore (e l'onere) di rappresentare il lavoro in veste di singolo: un rock studiato e cadenzato ben prodotto, che “pettina” con efficacia. Il termine coincide con “Keep moving”, degna chiusura dove regnano incontrastate le chitarre, folgoranti e vividamente invasive alle orecchie dell'ascoltatore.
Cosa resta di “The Devil is behind the door”? Sicuramente la voglia di riascoltarlo. Lo stoner-rock composto è godibile, saturo ma allo stesso tempo armonioso in una produzione di alta qualità; l'ottimo operato in studio dei musicisti (e della voce di Vittorio Mascolo, convincente in lingua inglese) viene esaltato dal lavoro dietro il mixer. Una convincente prova studio che conferma i segnali positivi presenti sull'omonimo ep datato 2013; l'attenzione, adesso, passa alla dimensione live: ho avuto il piacere di ascoltare Jack & Jin dal vivo in occasione della seconda edizione del festival Ecosuoni (quando condivisero il palco coi Nobraino), e la curiosità di saggiare il nuovo impatto, dopo aver ascoltato un disco sostanzialmente positivo, sale a dismisura.
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La recensione The devil is behind the door di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-05-06 00:00:00
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