Un album di debutto tra richiami al cantautorato e suoni alternative.
“Welcome to Studio” si presenta come il primo album da solista che ci introduce al mondo di Taffylus. Sono 9 brani di 30 minuti che alternano temi negativi ad altri più ironici.
I suoni melodici e melanconici di un solo pianoforte di sottofondo ci aprono davanti “L’Abisso in una stanza”. Seguono poi, “RIPensandoci”, che parte con il suono leggiadro di un piano, questa volta, accompagnato in crescendo dalla batteria, e “L’Uomo con le Mani in Tasca” dove è molto evidente il richiamo al cantautorato. Proseguendo con l’ascolto dell’album si trova una descrizione della società attuale chiusa tra cellulare e facebook ne “Il Salto” a cui segue un brano puramente strumentale, “Cimitero degli Insetti” che permette di dare libero spazio alla fantasia. I ritmi più allegri di “Luogo d’Intersezione Cosmica” proseguono fino a quelli incalzanti della chitarra di “Solitude”. Gli ultimi due brani posti a conclusione dell’album sono “Il Negoziatore” dove tornano melodie che scivolano leggere come seta, e lo strumentale “Verso l’Ignoto” che chiude il cerchio riprendendo il tema iniziale dell’abisso portandolo all’estremo dell’ignoto. Una critica? Forse era meglio evitare il “grazie a tutti" finale, ma a parte questo è un album piacevole all’ascolto, e possiamo dire che i presupposti per continuare ci sono.
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La recensione Welcome to Studio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-06-02 00:00:00
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