Blues, funk e rock condito con prog e free jazz: ricetta succulenta non per tutti i palati
Una certezza: aprire il concerto dei Bud Spencer Blues Explosion dev'essere stata per gli Attribution una grande soddisfazione. La loro musica si colloca infatti in un genere che al giorno d'oggi vede in Italia una forte vena creativa soprattutto grazie alla band di cui sopra, anche se quella di questo trio bergamasco è una proposta volutamente differente. Parliamo sempre di blues, di funk e di rock, ma in questo caso la potenza totale dei BSBE è coscientemente sacrificata in nome del progressive e del free jazz, innalzati come totem in questo "Why Not".
Tanto per dirne una, la registrazione del disco è in presa diretta, e se da un lato qualità e sfumature ne risentono, il tutto è compensato dall'enorme accentuazione della sintonia tra i componenti che ne deriva, oltre ad una esplosività e una capacità di improvvisazione che stupiscono molto positivamente. Nelle dieci tracce del disco non mancano di rendere omaggio a John Lennon reinventandosi "Cold Turkey", in una versione non troppo dissimile dall'originale ma che riesce a far capire con precisione qual è lo spazio musicale nel quale la band si insinua: basso che impone le sue linee, voce trepidamente grezza, fiati liberi di spaziare con la fantasia e chitarra tra funky e ritmi in levare a rifinire i dettagli.
Le innumerevoli parti strumentali, talvolta anche molto lunghe (alcune delle quali davvero belle, altre che tendono ad assumere forme più inafferrabili di improvvisazione), rendono il disco di sicuro interesse a un ascoltatore attento, mentre hanno l'effetto opposto di allontanare chi ha un orecchio più abituato a melodie immediate e orecchiabili, ma questo è davvero difficile considerarlo un difetto.
In conclusione, "Why Not" è un disco che nasce nel 2015 e ostenta con grande orgoglio la sua contemporaneità, tenendo ben salde però le sue radici, che affondano in una musica nata ed evolutasi almeno quarant'anni prima: quel progressive sperimentale coniato ed elaborato da gruppi come Area, King Crimson, Henry Cow e pochi altri al mondo. La ricetta prevede degli ingredienti davvero squisiti, e il primo piatto ha un profumo molto invitante. C'è ora da capire cosa vorranno fare "da grandi" questi tre ragazzi lombardi: questo esordio contiene tante promesse e sarebbe un peccato se non riuscissero a mantenerle.
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La recensione WHY NOT di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-01 00:00:00
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