Closerband My Last Day 2014 - Metal, Hard Rock

My Last Day precedente precedente

Questo lavoro dei Closer, oltre ad essere composto e suonato molto bene , ha il pregio di ispirarsi a ciò che c’è di meglio in questo frangente musicale, mantenendo lo sguardo proiettato verso il futuro

Un suono compatto e d’oltreoceano è il tratto saliente principale di “My Last Days”, il primo lavoro dei veneti Closer. Se dovessimo usare poche parole potremmo considerarlo una buona dose di rock moderno o alternative metal, chiamatelo come volete; ma in realtà è molto più. Abbiamo delle gran chitarre pesanti e tanta influenza, nemmeno troppo celata, di capisaldi come Alter Bridge, ma è possibile sentire anche l’eco di quelli che sono i portabandiera del metal più popolare in terra statunitense, come Five Finger Death Punch e Avenged Sevenfold.
La voce di Simone è molto variegata e spazia tra le sonorità più classiche fino a lidi quasi vicini al post-grunge, che crea una buona armonia con l’ottimo lavoro delle chitarre, il tutto coadiuvato da una batteria sempre ben presente, molto corposa e mai banale che conferisce a tutti i brani una dinamica molto variegata imponendosi come un’ottima colonna portante per tutto il lavoro in sé.
Assoli sempre ben dosati, tecnici, con uno spiccato gusto melodico e mai fine a se stessi. Un amalgama capace di rendere i brani ben bilanciati, tanto da essere quasi tutti dei potenziali singoli, come ad esempio “Disappear” e “Preachers of Nothing” dei brani con una struttura completa, quadrata, di quei brani che ti fanno venire voglia di premere play più volte; notevole anche il riff portante, con tantissimo groove, in “Outta my head”, un susseguirsi di note neo-classico da head-banging assicurato.
Da notare, e non sottovalutare, la collaborazione con un peso massimo della scena metal italiana come GL Perotti degli Extrema che duetta nel brano di chiusura, e primo singolo della band, “Everytime I Close My Eyes”. Questo lavoro dei Closer, oltre ad essere composto e suonato molto bene, ha il pregio di ispirarsi a ciò che c’è di meglio in questo frangente musicale, mantenendo lo sguardo proiettato verso il futuro, rendendolo così un disco da ascoltare e consigliare senza alcun’ombra di dubbio.

---
La recensione My Last Day di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-18 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia