Molto volte succede che il primo dell’anno non si abbia proprio nulla da festeggiare; l’anno venturo non porterà nessun cambiamento, né ci saranno eventi entusiasmanti. Per i Daimon Eleven il 2014 non è stato un anno qualunque. Dal primo giorno di quell’anno avevano ben chiare le idee su cosa fare: produrre “On January 1st”, il loro nuovo ep. Con la partecipazione di Simone Piccinelli e Filippo De Paoli (Plan De Fuga), i Diamon Eleven hanno lavorato sodo per cercare di interpretare e seguire la propria vocazione. Nella loro biografia infatti, si legge che la band indie-rock è prima di tutto un’idea, e il loro disco è tutto incentrato sul dualismo realtà/concreto – vocazione/ricerca.
Quattro sono le tracce prodotte; cambi di ritmo e sonorità differenti sono ciò che le caratterizza. Spesso sembra di ascoltare tracce dentro tracce. La sezione ritmica e il basso sono l’unico modo, tradotto in musica, per disegnare i confini della realtà: città, strade, traffico. Seguire una direzione. Poi quella opposta. Ribellarsi. Scoprire. Vedere con i propri occhi quello che succede, finché non si rimane ammaliati da quel senso di perdizione/ricerca che indiscutibilmente affascina. Un buon uso degli effetti elettronici contribuisce a creare rumore, confusione, stordimento. Eppure la strada da seguire c’è, la sentiamo sotto i piedi. "Panamerican", la penultima traccia, è un vortice. Entrate, girate, e uscitene aggrappati al pianoforte, che alla fine ci fa riatterrare sul pianeta Terra. Nota di merito alla parte vocale molto espressiva, contraddistinta da una tinta inquietante e amalgamata perfettamente al sound.
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