Coloro che leggono ogni singolo commento del sottoscritto (e sono numerosi, io lo so) avranno sicuramente notato come ad ogni recensione io suggerisca agli sventurati di turno di lasciar perdere i risvolti leggiadri e riflessivi e puntare decisamente su violenza e rumore. Sebbene questa non sia la sede per analizzare le varie correnti di pensiero a riguardo (il rumore nasconde le pecche artistiche o accentua i pregi tecnici?), è tuttavia la sede per smentirsi e suggerire ai discreti Sir Psycho di evitare di alzare il volume e puntare sulle ballatone rock che riescano tanto bene (oddio, tanto: ‘bene’ può bastare).
I giovani in questione dimostrano infatti una discreta capacità di rielaborazione degli ascolti con i quali sicuramente sono cresciuti (mannaggia, ho perso la mail con le influenze e non posso fingere di averle colte), arricchendo i propri pezzi con abbondanti arrangiamenti, raramente banali o accessori. Le magagne si iniziano a notare quando il ritmo sale e conseguentemente l’originalità cala: potrebbe essere un caso, ma la coppia costituita da “Instinct” e “Magic” sembra la più debole del lotto. Altre magagne si notano quando a salire sono i toni, non consoni alla seppur valida voce di Fabio, ma questa è un’altra storia.
In definitiva siamo di fronte ad un disco onesto, ben arrangiato e ben suonato, senza quel guizzo in grado di farlo stagliare dalla pila di cd-r presente sulla scrivania, ma senza alcun tipo di problema che porterebbe a consigliare ai Sir Psycho un’attività più consona: quella che hanno scelto ci sembra vada bene. C’è solo da limare qualcosina, ma per questo c’è tempo, a meno che non abbiano in mente di diventare ricchi e famosi.
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La recensione promo ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-01-10 00:00:00
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