"Torna di moda il binocolo" e torna di moda il retrò.
“Torna di moda il binocolo” sembra un vecchio disco ritrovato in mansarda, che finiamo per ascoltare e riascoltare perdendo la cognizione del tempo e dello spazio.
La prima traccia dell’album, “Càtaro”, è un brano ritmato e divertente che garantisce un ascolto molto piacevole; con “Anima bella”, invece, si fa un tuffo nel passato, e Fiabane ci culla con la sua voce roca e matura per tutta la durata di questa ballata retrò. Si passa poi al synth stroboscopico di “Bellestati” che nel ritornello viene affiancato dal sax, accoppiata stravagante, poco raffinata che ricorda melodie anni ’80, così come in “La moda del binocolo” dove il lungo assolo del sax appare forse un po’ troppo artificioso, eccessivo nei frequenti virtuosismi ripescando a piene mani nel trash di quegli anni. “Albertosi” è il penultimo brano, incentrato sulla figura di Enrico Albertosi, ex calciatore italiano, e il più interessante musicalmente: una nostalgica fisarmonica lascia poi spazio a melodie più intense, inciampando a volte in un tango, fino ad assumere suoni antichi, di tempi perduti, che si mantengono estremamente affascinanti fino alla fine del brano, ricordando le colonne sonore dei grandi kolossal.
Elemento centrale del disco è il binocolo, assunto come elemento simbolico: attraverso il suo utilizzo l’osservatore assume punti di vista diversi, facendosi elemento esterno sia nel ridurre al microscopio la realtà che nel percepirla in lontananza. Gli otto brani di “Torna di moda il binocolo” parlano di amore e solitudine, e vengono indagati da un punto di vista esterno, sia quello dell’esperienza personale (“Anima bella”) che raccontando altre vite (“Albertosi”).
Al suo secondo lavoro discografico, dopo “Riconosci i tuoi Santi”, Antonio Fiabane garantisce un disco riuscito, piacevole e dal sapore retrò.
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La recensione Torna di moda il binocolo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-07-18 00:00:00
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