L'erba de Il mio giardino prensile si colora di filastrocche electrofolk
Una pianta, per poter essere apprezzata in tutto il suo splendore, ha bisogno di cure, passione e tempo. Prendete questi tre ingredienti, mescolateli con delicatezza e vedrete che il vostro bel fiore maturerà e sboccerà al meglio. Lo stesso si può dire de “Il mio giardino prensile”, progetto musicale che ha visto i natali quando il suo ideatore, a quarant’anni, dopo aver coltivato per tutta la vita il suo legame con la musica, ha capito che fosse davvero giunto il momento di schiudersi al pubblico. Il primo seme a germogliare dalle piante del giardino è “Sistema aperitivo 1.0”, il cui titolo sottende una critica a quello che è il rito sociale moderno per eccellenza, dal cui contesto l’autore ha preso spunto per la stesura dei suoi brani. L’album infatti è un’opera che, per dare un idea, può essere ben inquadrata in un emisfero cantautorale impegnato anni ‘90, ma rivisto in un ottica semi elettronica e moderna.
“Il vecchio giovane di sinistra” offre diversi spunti di critica che si muovono su una base caratterizzata da synth e da un suono così orecchiabile che mette quasi allegria. “Canzone idiota” segue in parte lo stesso canovaccio della precedente, ma qui a far da padrone sono autocritiche e una perforante drum machine che ti rimbalza nella testa per tutti i 3:34 minuti. A discostarsi sono ritmiche folkloristiche come “Criceti metropolitani” e “Au”, pezzi acustici che, se non fosse per la presenza della chitarra, sembrerebbero filastrocche per adulti recitate da Daniele Silvestri.
Se una rondine non fa primavera, probabilmente neanche una rosa potrà indicare la presenza di un vero giardino. Ciò non toglie che rappresenti già un buon punto di partenza. E che magari, continuando ad usare annaffiatoio e olio di gomito con la stessa genuinità e passione come è stato fatto in quest’opera, non possa arricchirsi di nuove splendide piante.
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La recensione Sistema Aperitivo 1.0 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-14 00:00:00
COMMENTI (1)
Trovo soltanto adesso il tempo per commentare la recensione, ti esprimo il mio apprezzamento per ciò che hai scritto in merito al mio album perchè hai colto non solo ciò che contiene ma il modo in cui è nato. Ho iniziato e proseguirò il mio percorso musicale in questo giardino di piante soniche che coltiverò per l'appunto con olio ti gomito, autenticità e passione. Intanto qualcosa già cresce,,,
Grazie ancora e buon lavoro.