Furious Party Hypocrisy showroom 2003 - Rock, Punk, Hardcore

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Il sempre più prolifico Olly, primariamente in forza agli Shandon, ma già attivo nel 2003 anche con Punx Crew, arricchisce il suo curriculum con un altro interessante progetto. L’occasione è infatti data dalla costituzione dei Furious Party, quartetto composto grazie alla complicità di due Maze e di Mox Cristadoro, già dietro ai tamburi con Carnival Of Fools, Santa Sangre, La Crus e molti altri).

Detto ciò, la materia a cui i Nostri si approcciano è abbastanza lontana dai generi abitualmente frequentati con i gruppi madre; “Hypocrisy showroom”, infatti, si confronta con l’hard-core della scuola Refused piuttosto che con il crossover dei Faith No More, snocciolando un’abbondante mezz’ora di ‘furia’ (appunto!) sonora con risultati quasi del tutto apprezzabili. Apprezzabili perché parliamo di un genere che porta facilmente a produrre ‘esercizi stilistici’ piuttosto che canzoni quantomeno godibili. Questa inedita compagnia, invece, riesce a imbastire una piacevole sequenza di brani in cui non vengono estremizzati i canoni hard del genere. Si opta, al contrario, per soluzioni melodiche che catturano l’orecchio fin dal primo ascolto, senza però - ci sembra - snaturare le originarie intenzioni. Niente di trascendentale, per carità, ma la proposta pare onesta e credibile, sia che ci si confronti sullo stesso terreno delle muse ispiratrici (“Back in dc”, “I’m losing”, “Swim”, “Sick of you”, “The trip”, “Fire and ice”), sia che si scelgano percorsi più caratteristici (“Grey”, “Research”, l’anthemica “Borderline”)
Abbastanza ovvio che colui che scrive preferisca i passaggi in cui la band mostra in maniera più evidente la propria scrittura piuttosto che il legame ai modelli; al contempo, però, siamo coscienti che si tratti di due facce indissolubili della stessa medaglia. E una volta preso atto di ciò, sta a voi decidere se condividere o meno un tipo di musica a cui dovresti avvicinarvi se vi piace il rock ma non avete mai osato ‘oltre’; potrebbe essere questa una buona occasione per essere traghettati verso orizzonti a voi sconosciuti. Per tutti gli altri, invece, un preventivo ascolto non guasterebbe prima dell’eventuale acqusito.

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La recensione Hypocrisy showroom di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-01-14 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • utente0 18 anni fa Rispondi

    io amo olly io amo olly io lo amooooooooooo