Alt-rock cadenzato in una gabbia d'elettrificazioni: coerente ma a tratti monotono.
Jesus Dies Alone, duo di Roma, approccia il 2015 pubblicando il primo disco con l'attuale formazione: il risultato è l'album omonimo prodotto dall'etichetta Body&Soul.
Dieci tracce per registrare i parametri principali del proprio esordio: la musica dei due musicisti è riconducibile al rock alternativo, ingabbiato in una densa coltre di suoni elettrificati e ritmiche cadenzate; a contorno, i testi cantati (con efficacia) in lingua inglese. Brilla di luce propria “Carry on”, brano dove i Depeche Mode della prima ora incontrano una vaga venatura post-punk.
Convince in termini di coerenza musicale il disco, ma proprio il punto maggiore di forza lascia il fianco scoperto a eventuali critiche: nei dieci brani, quantitativo abbondante per sviluppare un ascolto organico, si rincorrono gli stessi pattern e tessiture melodiche senza particolari sviluppi o sperimentazioni; aspetteremo con trepidazione il prossimo disco proprio per questo motivo: vedere Jesus Dies Alone più temerari e propositivi.
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La recensione Jesus Dies Alone di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-18 00:00:00
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