Ecfonetica
Ecfonetica EP 2015 - Strumentale, Progressive, Alternativo

Ecfonetica EP

Progressive strumentale neomelodico. Un po' troppo neomelodico, forse.

Per risparmiarvi ricerche su Google vi dirò che l’ecfonetica da cui prende il nome la band è, molto approssimativamente, un modo per segnalare gli accenti acuto, grave, circonflesso e il punto, inventato nell’antica Grecia e utilizzato per la lettura solenne di discorsi e poemi. Curioso nome, per una band, come quella viterbese, che fa solo musica strumentale.
Se l’approccio è decisamente progressive per la commistione tra istanze pop rock e classiche, il preponderare di quest’ultime, specie di tipo ottocentesco (io ci sento molto Chopin), dà come risultato un’accentuata melodicità diatonica (è diatonica una scala che, su dodici note disponibili in un’ottava, ne usa sette). Magari all’analisi degli spartiti non sarà così, ma questo è quanto percepiscono le orecchie, nonostante alcuni tentativi noise della chitarra di Walter Possieri in “Oltre”. Ed essendo le scale diatoniche le più usate nella musica melodica occidentale, tutto suona un po’ come un album di Richard Clayderman o Steven Schlaks, riveduto e corretto per il 2015. Ognuno decida se gli piace o no.

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