L'album omonimo di Bartolomeo è una piccola sorpresa: si tratta di un disco d'esordio ben costruito e delineato, eseguito in maniera piacevole, e contenente dieci brani che si susseguono senza mai abbassare il livello di attenzione. Lo si potrebbe definire un artista d'altri tempi, un cantautore dallo stile retrò e particolare, la cui scrittura è ironica e rivelatrice: “Nero” e “Mario” rimangono in testa dopo solo un ascolto, anche se i Baustelle sono dietro l'angolo fin dalla prima strofa. In questo lavoro il supporto elettronico completa la parte vocale dando il giusto sostegno sonoro a ogni pezzo, e procedendo verso la chiusura diventa ancora più percepibile.
“Non ci sarà un'altra volta” è allo stesso tempo dolce come una carezza e amara come un pugno nello stomaco; mentre “Tatù” prende in giro a colpi di beat tutti coloro che decidono di marchiarsi a vita con un disegno della pelle. La tastiera di“Macumba” fa ballare anche gli allergici alle danze; “Il peccato” invece potrebbe essere stata composta da Dente. La lente di ingrandimento di Bartolomeo è puntata sui nostri difetti anche ne “Il regresso”, che non risparmia i social, le storie andate male e la politica corrotta: l'arma per sopravvivere in questo caso è il sorriso, e come non dargli ragione.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.