Mito, citazioni letterarie e rock.
Racconti mitologici e citazioni letterarie danno forma ai testi cantautorali dei Via Lattea, in connubio perfetto con le melodie rock dei quattro brani dell’ep omonimo. Testi accurati, mai banali e con una certa dose di unicità e stile vengono raccontati e cantati dalla voce ruvida del frontman che, alle volte, viene spinta all’estremo, diventando quasi artificiosa ma rivelandosi, proprio per questo, interessante (“4 Ottobre 2017”).
Si parte con i rimandi mitologici di “Attraverso lo Stige”, brano che vede protagonista proprio la profondità della voce, supportata dalle melodie scure di basso e chitarre e dalla durezza della batteria, passando poi a “Periferie”, vero e proprio squarcio poetico della disperazione che si vive in periferia - sia metaforicamente che non- e che si risolve in una vera e propria narrazione musicale; ci si sposta dalle atmosfere antiche e lontane dell’intro verso melodie più dolci e terrene della chitarra fino a sfociare nei ritmi più intensi della batteria che occupano l’intera centralità del brano, che chiude il suo percorso nell’utilizzo suggestivo della voce, molto vicina al parlato alla Pierpaolo Capovilla. Con “Giulietta” si fa spazio un ritmo ben scandito ed energico mentre si incastrano tra loro infiniti riferimenti letterari, da Giulietta a Ermione, aggrovigliandosi tra loro in un’unica mega-citazione. Si chiude il cerchio con “4 Ottobre 2017”, un racconto senza tempo che vede momenti di grande intensità, grazie al connubio tra la potenza musicale e il buon livello compositivo del testo che non manca, ancora una volta, di citazioni letterarie.
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La recensione Via Lattea di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-08-01 00:00:00
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