Un disco quasi perfetto, in cui tutto è in armonia e al proprio posto. Solo tanti, tantissimi complimenti.
Felicità, quiete, armonia. Tutto sembra al proprio posto. È il piccolo godimento del quotidiano, è il disco di Vincenzo Di Silvestro. S’intitola “Invisibile la felicità”, ma in realtà ascoltando i brani si percepisce subito tutta la passione, la gioia per un piccolo lavoro che ha grandi aspirazioni. E il recente concerto improvvisato in strada con Damien Rice è solo la prima ciliegina sulla torta di tante prossime soddisfazioni (qui il video di “Amie”, cantata da Damien Rice accompagnato da Vincenzo Di Silvestro al violino). E infatti Di Silvestro nasce come violinista. È un artista a tutto tondo, completo, capace di scrivere melodie e testi interessanti, fantasioso e capace di autopromuoversi con metodi originali (fatevi raccontare l’aneddoto del cd lasciato alla Feltrinelli senza dir nulla e messo in vendita con tanto di targhetta nominativa qualche tempo dopo).
“Vieni qui” è uno spettacolo di voci, musiche, melodie che si fondono in completa armonia tra loro; vede la collaborazione di Ilona Danho, artista siriana che con la sua voce leggera e calda fa spuntare il sole su un brano che è tra i migliori del disco, assieme alla title track "Invisibile la felicità" e "Lascia stare".
C’è spazio anche per la memoria storica e il tragico assassinio di Aldo Moro in “Caro Aldo”, una ballata nostalgica che nasconde un tema delicato quanto scottante per la storia italiana degli anni '60. Profonda e toccante, è costruita sulla melodia di “Lu rusciu de lu mare”.
“Nel silenzio” è l’unica cover, un brano di Paolo Benvegnù che Vincenzo Di Silvestro fa proprio, trasformandolo in un grido personale e in un inno all’amore. “Scivoli via” è l’ultima traccia. Uno spettacolo lento che scorre come le onde del mare, che anche quando non è mosso sfiorano il bagnasciuga con quel ritmo rilassante, quieto, armonico. Il testo, poi, è bellissimo. Da ascoltare ad occhi chiusi, finale degno di un piccolo capolavoro di otto tracce.
Nota a parte per il primo brano che apre a bomba e, forse, sarebbe stato ancora più sorprendente scovarlo in mezzo alla scaletta invece che in apertura. S’intitola “Domani è domenica” e vede la collaborazione di Patrizia Laquidara (alla voce) e Cesare Malfatti (al basso e chitarra elettrica). È un brano perfetto nel testo, nelle musiche, negli arrangiamenti e nell’esecuzione, così come perfetto è l’accordo tra le due voci che lo compongono.
Allora tantissimi complimenti a un artista che sa fare tutto. Complimenti per il coraggio di mettersi in gioco e fare (per una volta) il cantautore: un’idea provvidenziale e un progetto realizzato nel migliore dei modi. La felicità è visibilissima e si percepisce subito. L’augurio è di non fermarsi qui.
---
La recensione Invisibile la Felicità di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-08-25 00:00:00
COMMENTI