Muriel è la ragazza in bianco e nero fotografata mentre qualcuno, immerso nei suoi pensieri, le passa dinnanzi. Muriel non guarda l’autore della foto, anch’essa persa nei suoi viaggi. Anche la musica di Muriel non guarda nessuno se non un indolente tristezza che gli aleggia attorno come una nebbia. Muriel è un immagine ingenua da riscattare. Muriel lascia un gusto agrodolce. Muriel è una band e un cd-r notevole.
Muriel ha una voce appropriata e personale ma dovrebbe lavorare ancora molto su testi e metrica: potrebbe diventare uno dei pochi gruppi underground che senza fare il ‘furbo’ elabora delle formule più accarezzanti per l’ascoltatore senza però prostituire le proprie attitudini musicali, lasciando un certo intimismo a favore di qualcosa di più comprensibile/ammiccante. Lei potrebbe.
Muriel compie una musica bellissima memore dei migliori riferimenti di musica d’autore e del pop obliquo non prettamente italici. Muriel in “Certezze” è liquida, sbrodola in un giro di chitarra ma si riprende nel finale. In “G.” ha una delle strofe più coinvolgenti sentite di recente, ed è una specie di singolo, ma anche qui si eccede con i riffoni cattivi. L’idea è quella di alcuni Placebo, raffinati da un viaggio in Italia e poi squarciati da un ritornello un po’ rock nostrano che non dispiace e che dàle proporzioni di quanto questa musica stia tra l’obliquo e il radiofonico.
Chiude la bella/malinconica “In gioco”, come spero si metta Muriel per poter farsi risentire; c’è bisogno che cresca ancora e che scelga bene quale direzione prendere. Per adesso grazie Muriel: non tutto è perso davvero!
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La recensione ? (non tutto è perso) ? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-01-21 00:00:00
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