Hic Sunt LeonesHic Sunt Leones2015 - Pop, Alternativo, Electro

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Un esordio notevole, fra soul, funk, jazz ed elettronica.

“Hic sunt leones”, un detto che rimanda a tempi selvaggi e territori inesplorati. In realtà le zone esplorate da questo quartetto sono state già ampiamente battute, e nella loro proposta non c'è molto di selvaggio, ma queste, sia detto subito a scanso di equivoci, non sono note di demerito: con la seconda osservazione voglio dire che la musica del gruppo livornese è estremamente pulita e sofisticata; parlando di strade già percorse invece dico che non hanno scoperto l'America o inventato la ruota, e ci mancherebbe, però. Però le strade che intraprendono sono tante e, nel breve volgere di cinque canzoni, intersecate in modo davvero interessante.
Un'attitudine fortemente ma non ostentatamente jazz rende movimentati, a tratti impervi, e sporchi al punto giusto, gli intrecci di strumenti acustici ed elettronici, con melodie soul incastonate in accenti fusion, nostalgie di certi anni novanta, quelli in cui il djing sconfinava nell'indie, e delle sue moderne derivazioni – Moby, Fatboy Slim, Thievery Corporation, James Blake – e il loser beckiano tracciava le coordinate di tutto il “folk sbilenco” a venire, e dei settanta che qui significano una sola parola, funky.
I ragazzi sanno il fatto loro, io per esempio li farei ascoltare a quelli che ogni tanto provano a dire “eh, ma guarda che i Kolors, il pop-funk, se non fossero italiani, se non fossero amicidi...” No, amicimiei. Se cercate il groove, se volete il black e lo volete pop e fatto come dio comanda, cercate bene, vedete che qualcosa di meglio si trova sempre?

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La recensione Hic Sunt Leones di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-22 09:00:00

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