caffè dei treni persi
Un collasso del tutto indistubato 2013 - Cantautoriale, Folk, Alternativo

Un collasso del tutto indistubato

Al caffè dei treni persi non ci si sente soli

Se vi capitasse di entrare in un caffè vicino ai binari di una vecchia stazione di provincia dove sostano pochi treni ed è difficile incontrar gente, probabilmente un senso di innegabile malinconia vi coglierebbe d’un tratto, nel constatare che la vita conduce a volte su strade abbandonate ma non prive di fascino. E se quel luogo non fosse il punto di arrivo di un viaggio, quanto piuttosto la sosta verso una meta precisa, vi sentireste rinfrancati dalla solitudine che anticipa una grande conquista. Dietro l’angolo, le note di una musica improvvisa cattura l’attenzione del viandante, ingannandolo di magia e mistero. Con piglio folk tinto di blues e jazz, una voce calda intona parole leggere e pregne di vita vissuta.
Il Caffè dei treni persi si trova all’imbocco del secondo binario ed è il punto di incontro di anime che hanno perso occasioni importanti ma non si arrendono, desiderando dalla vita molto più di quanto hanno ottenuto; "La conta" è l’unione della calda voce del musicista sui binari, e della donna che ama a cui non riesce a mentire; "Partigiano", cantata insieme a Cisco, ravviva gli animi di resistenza verso ciò che non è mosso da ideali e senso di rispetto e libertà; "Caducittà" è la città dispersa nella notte desolata in cui il viandante cerca un senso ai suoi passi frettolosi e angosciati, e così fino all’ultimo canto, disciolto in una ninna nanna dal dolce sapore di speranza e sogno.
A questo punto cosa decidereste di fare? Sostare un po’ di tempo in questa stazione di passaggio dove un solo caffè è l’unica testimonianza di vita umana o proseguire subito il cammino verso la meta stabilita? A voi la scelta, purchè prestiate ascolto a quel musico sui binari che tenta di parlare con la vita.

 

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