Impresa vagamente ardua farsi un’idea specifica sui Forty Feet Container dato l’esiguità del promo inviatoci (solo due brani!). Ad ogni modo mi sento in diritto di sbilanciarmi, viste le premesse più che incoraggianti contenute all’interno del mini cd.
Sound aggressivo e tagliente, curatissimo nei particolari e negli arrangiamenti, nonostante il rumorismo che giustamente appartiene al genere; tornano in mente i Deftones più convincenti, con quelle linee di basso cavernose e profonde (“Easy”) e il suono di rullante che squilla, facendo spalancare gli occhi. Accattivanti le linee melodiche intraprese dal vocalist, che dimostra di sapersi muovere con disinvoltura tra urlati grind-core e ritornelli più melodici, (in pieno stile Mike Patton); “Kill the bug” è un brano assolutamente convincente, arrangiato in maniera egregia e con tutte le componenti strutturali (chitarre che spaccano, inciso vibrante e molto melodico, ottima scelta dei suoni) e, cosa che maggiormente ho apprezzato, cantato in italiano nonostante i limiti che la nostra amata lingua madre presenta, soprattutto per quanto riguarda il crossover. Se infatti risulta un po’ penalizzante nelle strofe, l’inciso è di quelli che ti ricordi, nonostante sia quasi impossibile capire i testi. Un sound maturo e consapevole, che denota una spiccata verve compositiva e che consente al gruppo di intraprendere scelte originali pur all’interno di un genere ormai inflazionato.
Nient’altro da aggiungere, se non che attendiamo con ansia l’uscita dell’album d’esordio, attualmente in fase di realizzazione. Istintivamente, credo non deluderà le aspettative contentute in questo primo parto e - nel frattempo - speriamo di avere la possibilità di vederli in concerto, visto che i Forty Feet Container hanno tutta l’aria di essere una di quelle band con un live che lascia il segno.
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La recensione demo single di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-01-23 00:00:00
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