7 minuti del vostro tempo, questi ragazzi non vi chiedono altro. E potrebbero rivelarsi una piacevole sorpresa.
Il Reparto psichiatrico deve avere una qualche forma di ossessione per i cantautori anni '70-'80. In particolar modo per quelli impegnati, sulla scia di Guccini. Ossessione che si manifesta in una sorte di comunismo vecchio stampo che pervade tutto l’album. Una specie di partigianesimo. Di carboneria. Ideali alti e aspirazioni cospirazioniste.
La genesi di tutte queste canzoni risiede probabilmente in umidi scantinati utilizzati per invecchiare il vino ricolmi di fumo di sigaretta rossa. Ma sono molto più rumorosi dei cantautori, cafoni. Una cafonaggine sensata usata per trattare un tema profondo: il disagio verso la gente. Forse sono ancora un po’ grezzi, forse sono un po’ maleducati. Forse la mia è solamente una visione romanzata ma i ragazzi meritano un ascolto. “Con le mani legate figli di puttana ecco cosa rimane da dire”. Sfacciati e cazzuti al punto giusto.
---
La recensione La mia prima risata da matto EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-08-01 00:00:00
COMMENTI