Due brani senza troppi difetti ma anche senza particolari pregi per la formazione post-grunge
Due nuovi singoli, o un singolo più una b-side se siete dei romanticoni, per gli ascolani Rosafante; entrambi i brani danno un’idea chiara dell’orizzonte musicale del quartetto, che oscilla fra il garage rock e un post-grunge di matrice USA che però, per comunanza linguistica e per una certa vicinanza in stile e tematiche dei testi, viene facile associare a I Ministri.
Certo, l’incisività e l’efficacia delle parole non è esattamente la stessa, né nella generica invettiva contro le diseguaglianze sociali che ruota intorno alla metafora circense della title-track, né nella successiva “Corpo di donna,” tentativo un po’ fuori fuoco di affrontare un argomento non facile. Musicalmente, ci siamo di più: per certi versi il tutto è ancora acerbo, ma se qualche cambio suona macchinoso e se in certi passaggi la voce suona stanca, le melodie funzionano pur nella loro essenzialità e lo stesso di può dire dei break strumentali; in generale, si tratta di due brani che non dicono nulla di originale né brillano in quanto a songwriting, ma che riescono a creare una tensione e un'atmosfera che potrà essere apprezzata almeno dagli estimatori di questo tipo di rock nostrano.
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La recensione Il circo degli onesti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-21 00:00:00
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