Un ep eclettico che si muove egregiamente fra sperimentazioni sonore interessanti e originali, mai banali e che tengono sempre alta l'attenzione, oscillando fra folk, pop e prog.
I Camelias Garden arrivano alla loro seconda prova con un ep davvero interessante. Partono alienanti in fluttuazioni oniriche quasi stranianti con l'iniziale "Rise" e il vocoder che si stende su di un tappeto di chitarra acustica e pianoforte saltellante che prosegue anche nella successiva "Making Things Together", incalzante e fresca con i suoi continui cambi ritmici ed echi prog decisi negli assoli di elettrica. Il brano che da il titolo al lavoro, "Kite", è un pop folk trasognante che prende una forma più definita poco prima di raggiungere i due minuti e si trascina poi in una lunga coda strumentale che si innalza in intensità e in altezza, per continuare con il synth folk fiabesco di "Red Lights" e quello più classico e scalpitante di "The World Inside You", costellato di echi afro. A chiudere il lotto il brano che meglio incarna l'anima della band, "Useless", inizialmente più fredda e cupa fino ad esplodere in un tripudio di batteria galoppante a fianco del basso che pulsa (anche se potrebbe sbizzarrirsi di più) e un synth impazzito, per poi quietarsi d'improvviso e trasformarsi, ancora una volta, quasi in un brano diverso.
"Kite" è un ep eclettico che si muove egregiamente fra sperimentazioni sonore interessanti e originali, mai banali e che tengono sempre alta l'attenzione, oscillando fra folk, pop e prog. Una bella prova curata nel dettaglio che non passa certo inosservata, ma che lascia un (unico) dubbio: brani così dinamici che cambiano continuamente rotta e sfaccettatura in poche manciate di secondi, riusciranno a risultare convincenti anche nella dimensione live o risulteranno meno d'impatto?
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La recensione Kite di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-07-29 09:00:00
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