Un ep in bilico tra umorismo da spiaggia e decadente malinconia.
Che Vasco Brondi sia stato il capostipite di una nuova generazione di cantautori italiani, si sa già da un pezzo; ma unire la sua violenza espressiva e dadaista – rigorosamente accompagnata da una chitarra folk – alla classicità di un pianoforte, o al sottofondo prepotente di organi e synth, è sintomo che, oramai, la sua lezione è stata ampiamente digerita e fissata nelle ossa come la vitamina D.
I Monologue, duo toscano all’esordio discografico, possiedono infatti quell’atteggiamento aggressivo e malinconico tipico di un certo modo di riflettere quella condizione un po’ introflessa e decadente, che non può fare a meno della sofferenza come “Fertilizzante della crescita spirituale” [“(Il suono dei)Pensieri”].
Eppure, dentro a questo disco, non c’è solo la solitudine esistenziale o quella di chi lascia la persona amata (“Mascara”): “Torre Eiffel” infatti è un pezzo ironico e dissacrante, una critica spietata al cinismo dilagante a colpi martellanti di basso e grancassa.
Un ep dai molteplici aspetti quindi, che gioca a fare l’equilibrista tra il registro comico e quello tragico, tra il folk nudo e crudo e l’elettropop più moderno.
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La recensione Mascara EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-09 00:00:00
COMMENTI (2)
Grazie!
Mi sembra un ottima descrizione !