Il suono primordiale dell'esordio dei Rodedentro
Se non fosse per la ritmica estenuante e un tappeto di suoni davvero ruvido questo primo lavoro dei Rodedentro arriverebbe alle orecchie come un urlo lontano spezzato dal riverbero e dall'eco di una caverna profonda. Si, perchè il disco è estremamente primordiale, diretto ed è facile perdersi e incantarsi anche sotto il suono pesante e arrabbiato del gruppo aiutati soprattutto dai testi interiori ed evocativi. Le tracce, in tutto dieci, si susseguono senza freni ai pedali, tutte farcite di ritmo e distorsione al punto giusto, tranne la traccia centrale: "Gioia" che è l'unico pezzo acustico e anche quello più stilisticamente nostrano. Le influenze del gruppo affondano negli anni '90 trovando precedenti d'oltreoceano come Husker Du e Jesus Lizard ma anche i più "scontati" Nirvana. Si sente l'influenza anche di gruppi italiani come i Rossofuoco, e in profondità si sente anche del post-punk (in "Amati"), il tutto con una registrazione complessivamente di buon livello.
Insomma un ottimo esordio per i Rodedentro, e anche se non si può parlare di capolavoro, qualsiasi panorama musicale ha bisogno di dischi che suonino così: sinceri, diretti e primordiali. Adesso, armati solo di pazienza, aspettiamo le prossime uscite del gruppo.
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La recensione A Mali Estremi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-23 00:00:00
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