Il cinismo delle distorsioni poco elaborate e una voce capace di inserirsi a dovere nelle sue trame insidiose.
Si chiama "Misplaced" la prima raccolta dei Daimon. L'album di chi si sente appunto "fuori luogo": il sentimento di una giovane band bolognese che, di fronte all’enigma postmoderno di una scena musicale sovraccarica di generi e stili, solca la propria strada a bordo di un crossover derivato dalle influenze musicali dei suoi componenti. Pur strizzando l’occhio alla struttura asciutta e molto “punk” dello stoner, le tracce dei Daimon sono testimonianze dell’ampia veduta musicale del gruppo bolognese.
“She’s so Dingy”, l’headtrack di "Misplaced", riassume le facoltà e le intenzioni della band che, tra qualche sbavatura tecnica qua e là, svela il proprio lato distorto che andrà caratterizzandosi nel corso della tracklist.
Grunge, garage, hard rock: le citazioni, volontarie o meno, sono innumerevoli. "Immigrant Ian" è un mantra che sembra uscito dalla Seattle degli anni ’90 con tanto di assolo di basso; “Bind” cela la sua struttura fragile dietro ad un ritorno dei riff funky in salsa RHCP.
C’è spazio inoltre per citazioni vere e proprie, come la cover di "Love Song" dei The Cure, una band e un sound che perfettamente si adattano all’atmosfera messa in scena dai Daimon.
"K&R” si aggiudica il titolo di ammiraglia dell’album, includendo nei suoi connotati tutto ciò che quest’album è in grado di regalare, partendo dalla struttura essenzialmente punk per arrivare ai bridge melodici, passando attraverso riff cazzuti e una voce che si adatta splendidamente a questa commistione di epoche musicali.
Essendo tuttavia un album che, sotto forme diverse, esiste già da tempo, "Misplaced" riporta nella scena musicale il cinismo delle distorsioni poco elaborate e una voce capace di inserirsi a dovere nelle sue trame insidiose. Buona la prima.
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La recensione Misplaced di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-15 00:00:00
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Kurt!