Le virtù di "Possibilmente" non sono moltissime, ma bastano per dirne comunque bene.
Diciamo la verità: i SestoMarelli si presentano con un nome bruttino, ma dovrò evidentemente farci il callo perché sono ormai in giro da qualche anno con questa ragione sociale. Poi, ovvio, si tratta di gusti e, in fin dei conti, è la proposta musicale a dover essere giudicata.
Proposta musicale che bazzica nell'ambito del folk-rock (il loro modello sono i Gang dei fratelli Severini), con l'apprezzabile tentativo di andare oltre i cliché del genere. Per capirci: se mi capitasse di trovarli in una qualunque "Notte della taranta" in giro per la Penisola, non scapperei a gambe levate ma rimarrei probabilmente ad ascoltare il loro live. Non sono esattamente la band il cui sound aderisce ai canoni tipici di quelle manifestazioni, ma un promoter meno tradizionalista del solito potrebbe anche inserirli in cartellone.
Le virtù di "Possibilmente" (secondo lavoro dopo l'esordio "Acciaierie e Ferriere Lombarde Folk") non sono moltissime, ma bastano per dirne comunque bene. Innanzitutto il tiro che caratterizza gran parte delle tracce, aspetto che può già dare l'idea di quanto possano rendere bene una volta schierati sul palco. Ottimo anche l'amalgama complessivo, con gli inserti di violino sempre azzeccati, soprattutto quando si tratta appunto di canzoni tirate ("Io fumo", "Gabbie", "La dittatura degli inutili", "Il direttore generale e signora"); meno incisivi, invece, quando scelgono di rallentare il ritmo, sia che si tratti di mid-tempo ("A sberle in faccia") o di ballate ("Quando nevicherà", "Caro Mimì, niente di personale").
Bilancio comunque positivo, alla fine dei conti, con una nota di merito alla conclusiva "Il peso", nel cui testo trovate il passaggio migliore del lavoro, che bene riassume lo spirito (critico) della band: "L'assenza di un futuro adesso è l'essenza del futuro".
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La recensione Possibilmente di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-09 09:30:00
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