Stoner duro, non per orecchie facili: ai Desert Rider manca ancora qualcosa per potersi distinguere dalla massa.
Basso ipnotico? C'è. Atmosfere pesanti? Ci sono. Voce adatta? Pure. Possiamo partire. "Echoes of the big sand" è il secondo lavoro dei Desert Rider, che dopo aver registrato questo disco, hanno cambiato lineup.
È un disco per gli amanti dello stoner più pesante, che punta a creare un'atmosfera asfissiante. Alcuni brani ("The Prophet, ad esempio) raggungono la durata di 9 minuti, allontanando l'ascoltatore dal replay compulsivo: un ascolto ogni tanto, ma a volume altissimo.
Seppure suonato egregiamente, il disco pecca di originalità. Non è facile distinguere questo disco da una qualsiasi altra uscita stoner/doom. Le cavalcate di basso, chitarra e batteria ricalcano i capisaldi del genere senza spostarsi di un millimetro dallo stereotipo. Ci sono anche degli elementi non propriamente stoner, come l'assolo hard rock di "The Prophet", ma non basta a rendere questo disco diverso dal resto.
C'è da aspettare sicuramente i frutti del cambio di lineup, per sentire se i nuovi membri possano dare quel qualcosa in più alla formazione che in questo disco manca.
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La recensione Echoes of the big sand di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-05 00:00:00
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