Clementino
Miracolo! 2015 - Rap

Miracolo!
24/07/2015 - 09:00 Scritto da Stefano Pistore

Un presente in transito

Clementino è teatrale, Clementino è l'espressione della nuova musica popolare napoletana, Clementino è uno dei migliori freestyler in circolazione, Clementino è un intrattenitore nato, Clementino miscela italiano e napoletano con una facilità disarmante, Clementino è il miglior comunicatore del rap italiano, Clementino dovrebbe fare anche il comico, Clementino ha fatto Pechino Express, Clementino mette d'accordo tutti. Queste e altre definizioni sono state attribuite e continueranno ad esserlo per descrivere il rapper campano e la sua musica.
"Miracolo!" è un disco dai contenuti accessibili a tutti, sviluppati in maniera semplice e diretta, in un periodo storico complesso, duro e bastardo. Fare una cosa del genere e non cadere (quasi mai) nel banale è un lavoro davvero complicato.
Non esiste un vero concept che lega le tracce del disco, l'unico elemento che fa da collante è il presente e le sue esperienze, un presente ingombrante che non si può ignorare. Il presente dell'esperienza fatta con Pechino Express che nonostante sia nata in un contesto televisivo (e quindi in qualche modo ovattato) rimane un'esperienza forte, che non lascerebbe indifferente nessuno e di cui c'è traccia lungo tutto l'album. Il presente tormentato a causa della fine di un amore importante che trovano in "Luna" e "Voceanima" lo sfogo più intenso. E ancora il presente legato al disagio descritto in "Strade Superstar", il peso delle responsabilità che aumentano col passare dell'età e coinvolgono prima di tutto il Clementino-artista: spesso la gente si dimentica che dietro ogni artista alla fine c'è un essere umano. Poi: il presente legato alla vita politica e sociale del Paese come quello narrato in "Cos cos cos", "Notte", "Fumo" o dalla bellissima "Da che parte stai?". Un presente, dunque, solidamente ancorato al passato, al ricordo, e quasi mai proiettato verso il futuro: i tempi che viviamo non consentono di fare grossi piani. Solo in "Sotto le stelle" Clementino parla di futuro, un futuro speranzoso: "quando sarò di nuovo laggiù, questo ragazzo che tornerà al sud, e ti racconterò di più [...] il giorno che io ritornerò".

"Miracolo!" non è il miglior disco di Clementino, e non lo è per diverse ragioni ma non lo è soprattutto perché non contiene né la tecnica di "Napoli Manicomio" né l'innovazione e la freschezza di "Mea Culpa". Il disco è chiaramente un lavoro di passaggio che oltre a solide conferme mette in luce qualche possibile strada percorribile nei prossimi lavori. È normale quindi che in un disco di transito si ritrovino a convivere degli elementi ancora legati al precedente album (la struttura, i suoni)  e degli elementi innovativi (i ritornelli, le linee melodiche, le tematiche più intime), con il risultato che l'intero progetto finisce per essere un ibrido, una via di mezzo tra quello che è stato e quello che sarà ma che di fatto ancora non è (e torna il presente). Ma l'evoluzione che ne deriverà sarà di quelle importanti, Clementino l'ha dichiarato in tutte le interviste fatte dal rilascio del disco: l'obiettivo è quello di creare un nuovo rinascimento per la musica napoletana, un rinascimento esportabile in tutto il mondo. I presupposti ci sono tutti e la strada sembra veramente essere spianata verso un discorso del genere. Il sostegno di musicisti come James SeneseTullio De Piscopo, Tony Esposito, e fino a ieri quello del maestro Pino Daniele, il sostegno dei capi indiscussi del rap napoletano Luche e Ntò, il sostegno del pubblico, tutto sembra essere a favore della Iena affinché si possa cominciare la rivoluzione.

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