Cantautore voce, chitarra acustica, beatbox e loopstation
C'è una nuova generazione di artisti che usano i mezzi tecnologici a disposizione per produrre musica praticamente da soli. Mikeless, prima di avere la band che ora lo accompagna, lo ha fatto con arte e sapienza: sulle note di chitarra acustica si innestano beatbox, cori ed effetti realizzati tramite loopstation. Questa ricetta permette di spaziare dalla vena intimista - con le ultime strofe quasi rappate - di “Anima”, al ritmo un po' tanghero di “Castigo", fino all'atmosfera da ballad di “Piccolo”, “Regole” e “Versi e parole”.
Il testo della title-track “Il maniaco” mostra anche una certa attenzione del cantautore per alcune caratteristiche “maniacali” della nostra società, tra migliaia di sms, falsi profili Facebook, green economy, pillole e burocrazia; c'è anche una nota citazione del cartoon Jessica Rabbit, volta al maschile: “Non son cattivo, è che mi disegnano così”. “Solstizio generazionale” sfiora le paure, le manie e le delusioni dei giovani di questo tempo. Il disco si chiude con il divertente funky-blues di “Funky love”, l'unico pezzo della tracklist che è stato registrato con la band.
La chitarra acustica costituisce la spina dorsale di tracce su cui si sovrappongono una bella voce, testi mai banali, per un risultato finale orecchiabile e piacevole, con una produzione ben fatta. Resta la curiosità di vedere come si evolveranno le prossime produzioni e se saranno confezionate insieme al gruppo: potrebbe essere un'occasione per continuare ad avvicinarsi alla perfezione, variando sempre ulteriormente gli arrangiamenti e approcciando un pubblico sempre più ampio.
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La recensione Il maniaco di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-21 00:00:00
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