Per la serie "Come cambio idea di continuo", va ora in onda la puntata i "ReginaMab", che editano un cd dal titolo "una cosa siMile non te la sei neanche Mai sognata": titolo forse discutibile, per otto canzoni in italiano, registrate a inizio 1999 e scritte dal cantante Franco Manzini: e qui sgancio già il primo positivissimo giudizio, inerente le ottime liriche.
Non altrettanto positive, in realtà, erano state le iniziali impressioni suscitatemi dal dischetto, soprattutto dall'iniziale "Stupido", e tutto il primo ascolto (distratto?) m'aveva lasciato un sapore amarognolo in bocca; poi lascio la torta lievitare, le feste passare, gli ascolti aumentare, le impressioni definirsi meglio. Ma non c'è verso, non mi decido. Mi piacciono le doppie voci, ma alle volte il cantato mi sembra limitato (come in "Restare"), mentre discorso a parte va riservato alla tecnica, giacché va ammesso a chiare (e cubitali) lettere che il quintetto veneto ne ha da vendere, per cui grandi intrecci di chitarre, basso bello sicuro, e anche un tempo dispari in "Promesse", che parte come un funkettone, per poi spostarsi su un terreno all'apparenza più ostico, ma che si fa apprezzare per lo spirito di ricerca, quindi, alla fine, ecco l'assolo di chitarra: l'avevo già notata la padronanza dello strumento, ma qui è l'apoteosi.
Orbene, vedete voi quale versione preferite fra le seguenti: A) che palle con tutte 'ste pippe sulla 6 corde, pensiamo alla canzone!, B) Gabriele Giuliani e Nicola Tonin sono dei mostri che meritano di bazzicare qualche scuola per virtuosi americani e uscire a cena con Paul Gilbert: datemi un loro poster!, C) assoli e begli intrecci? Non me n'ero accorto…, D) Ridatemi i Sonic Youth, fatemi bere una Guinnes con Jimmy Page e bruciate le Ibanez e i Dream Theatre!
Allo stato attuale dei miei gusti, la sbornia per Steve Vai è un ricordo del '93/94 (sino a "Sex & Religion", per intenderci), eppure, le quattro suesposte scherzose ipotesi mi sono tutte a turno passate per la mente, mentre il cd continua a girare…
In fondo, credo sia qualcosa di positivo rimanere così interdetti, restando senza un'opinione secca e precisa; e constatando la staticità delle mie opinioni, ammetterò candidamente la mia incapacità di giudizio (nel senso: bianco/nero, niente grigi) sui ReginaMab, trasformandomi quindi in mero cronista, come forse si dovrebbe in simili casi.
Grande tecnica, bei testi, affascinante la stessa copertina/dipinto dell'opera, fra le canzoni segnalo "In un mattino" e "Anja", ma tutti i brani si muovono su uno standard indubbiamente elevato! Fregatevene di me: ho ancora quell'amarognolo in bocca…
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La recensione una cosa siMile non te la sei neanche Mai sognata di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-01-05 00:00:00
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