All’attacco di questo ennesimo demo di ska virato punk mi sovviene un sorriso; sarà per il suono cartoonesco dei fiati in apertura, ma é sempre piacevole provare l’irrazionale feeling che si ha con certi dischi, ai quali, di primo acchito, si concede fiducia.
Il groove è quello tipico delle band ska ancora poco avvezze alle produzioni di alto livello; quindi un mixaggio approssimativo, ma che sprizza allegria da subito e quasi quasi piace più delle patinate produzioni ufficiali. Tuttavia il sound risulta piacevole e non di rado riesce a coniugare vitalità e melanconia, esattamente come la prima traccia, “New responsability”, o anche “The lost sun”. E questa band dimostra, sin dalla melodia latina in apertura di “Through lloret de mar”, di avere un approccio fresco col genere, non lasciandosi strangolare sul nascere dal veleno dei cliché (spesso) autoimposti - neanche i gruppi dovessero a forza esser fatti con lo stampino e senza sbavature per essere accolti dalla ‘scena’. Intendiamoci, il tutto rientra ancora nella convenzionalità, ma denota comunque una personalità che lotta per saltar fuori.
Il demo nel complesso si rivela un buon ascolto, anche perché ai Nostri non mancano molte doti necessarie per produrre della buona musica: atmosfera casereccia, canzoni piacevoli, senso della melodia e alcune soluzioni azzeccate ed inusuali. Si sente insomma che i ragazzi hanno la stoffa e che possono regalare ottime cose; staremo a sentire cosa riusciranno a fare.
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La recensione Not to serve and protect (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-02-16 00:00:00
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