Tra ritmi e melodie del nostro mediterraneo
Come un canto popolare di ieri, intonato da calde voci strutturate e polimorfe, disinvolte e precise, fertili, dentro a cui si muove la corrente del Mediterraneo che tutto inghiotte in un puzzle multietnico dall’odore di caffè ed erba selvatica, è la vita di una band lucana di musicisti ritmata dal suono della pizzica. La fede nella convivenza di culture differenti non è affatto un male assoluto. La ricerca di un connubio perfetto tra musica e parole apre l’ascolto a disposizioni d’animo festanti e ritmate, tra coriandoli e tamburi in uno spettacolo carioca dai suoni gioiosi. Un tripudio di strumenti vivaci a suonare insieme: fisarmonica, cajon, tamburi, organetti, flauti, sax.
"Luntan ra m"e è il richiamo verso un amore distante che rende la vita un dolore, quando il silenzio scende piano, quando il sole non c’è più e il mondo non ha contorni né prospettive; "Abballa" è un invito a danzare con gli spettri del mare, a sentirsi parte di una danza vitale che ci inghiotte in un vortice di polvere tra piedi scalzi e sudati sotto un sole cocente; in "Kalinifta" un coro di voci si intreccia per rendere la vita un gioco di esistenze che esprimono gioia e voglia di gridare; in "Senza tiemp" i violini e i tamburelli fanno scendere nel cuore una malinconia che la musica trascina lontano e, senza tempo, l’amore rimane sempre il primo pensiero quando arriva il giorno e quando scende il sonno; la "Pizzica di San Vito" gioca tutta nella richiesta di un amore passionale, quando i capelli, danzando, volano al vento e sprigionano essenza di zucchero e limone. "Amor cor e forza" si fa serenata a un amore lontano ma non basta mai anche se la musica pacifica il cuore.
Una galleria sonora di ritmi, di vento e di sole in un Mediterraneo pieno di dialetti, culture e storie. Voce al divertimento attraverso un disco che aggiunge forza ad un momento storico in cui la diversità non va di moda e viene respinta. Insomma, l’ascolto di tanta vita dentro al ritmo della taranta e della pizzica e dei canti popolari che affondano la loro linfa nelle nostre radici.
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La recensione Senza tiemp di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-29 00:00:00
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