AmbrOsino è pigro. Sarà questo il suo segreto?
Massimiliano Ambrosino da San Giorgio a Cremano è pigro. Per sua stessa ammissione. Preferisce farsi chiamare AmbrOsino e basta. Ed è già tanto che non abbia pensato di sostituire il proprio nome di battesimo con il più funzionale Ugo. Qualità, quella della pigrizia, piuttosto diffusa tra i sangiorgesi. Massimo Troisi, ad esempio, era un altro pigrone niente male. Ce n’è a sufficienza per affermare che tutto torna, che tutto gira attorno a pochi, decisivi concetti.
Proprio come “AmbrOsino”. Parliamo del disco, intitolato così – tiriamo a indovinare – per pura pigrizia. Già, perché complicarsi l’esistenza quando bastano qualche semplice melodia, una voce ricca di echi à la Daniele Silvestri, una chitarra acustica e poco altro per mettere insieme undici canzoni leggere ed essenziali? Delicatezze delle trame, arrangiamenti sobri, rigorosi e al tempo stesso incisivi: è abbastanza, anche se non sembra.
Per usare le parole dello stesso AmbrOsino, “abbiamo pensato e arrangiato per sottrazione, scavando il superfluo (…), ho voluto un suono avvolgente, caldo e analogico e con voce misurata, quasi in punta di piedi, ho preferito raccontare le mie canzoni piuttosto che cantarle”. Perché aggiungere altro? Perché non fermarsi qui? No, conviene continuare. Per mettere in chiaro che il disco non si muove solo tra petali di margherita da sfogliare. C’è dell’altro: dalle incursioni pop (“Non mento”) alla Napoli della tradizione (“Folkloreide”), oltre alla vivacità di “Le navi” (le cui sonorità, incredibile ma vero, ricordano “Superstition” di Stevie Wonder) e alle suggestioni offerte dagli archi in “Ecco” e “Nevica”. Aggiungiamo testi e storie ispirati, sognanti, ironici, a volte malinconici ma mai e poi mai buttati lì per caso.
Un disco perfetto per chi non ama correre, per chi preferisce frenare, rallentare e ammirare la vita nel suo dispiegarsi. E stavolta la pigrizia non c’entra.
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La recensione AmbrOsino di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-05 09:30:00
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