Chissà quanti conoscono, o ancora ricordano, i dischi in vinile da 7” a 45 giri, conosciuti anche con il nome di ‘singolo’. Penso pochi. Io stesso, che ho una certa età, non ricordo di averne mai comprato uno. Quel formato fu determinante per la diffusione del rock‘n’roll, ma venne progressivamente accantonato negli anni ’70 con la diffusione dell’album a 33 giri. Il singolo godette di una nuova fortuna con l’avvento della new-wave e delle etichette indipendenti; era un modo comodo ed economico per far sentire la propria musica con un minimo di serietà in più rispetto ai demo-tape. Un metodo ancor più economico era lo split-single nel quale due gruppi si dividevano i lati del 45 giri con una canzone a testa.
Sembrano storie antidiluviane, ma se le racconto ora è perché ho tra le mani qualcosa che ricorda molto la filosofia (se non l’economia) dello split-single: un cd da 3” il cui spazio/tempo viene spartito equamente tra gli italiani Ovo e il giapponese KK Null. L’oggetto in sé è molto bello nella sua busta di plastica che ricorda in miniatura quella dei dischi in vinile. Inoltre, per le sue dimensioni, questo formato rappresenta un mezzo formidabilmente efficace per far sentire la propria musica, ma in realtà ad auspicarlo sono i giornalisti come me stanchi di riempirsi la casa di jewel-case canonici pieni di demo-cd da 60 minuti che dopo la recensione nessuno ascolta più. Se si diffondesse, infatti, il formato da 3 pollici chissà quanto ne guadagneremmo tutti in tempo e in spazio vitale.
Venendo alla musica il brano di KK Null, “Protostar”, spiazza un po’ chi conosceva questo artista giapponese per i suoi trascorsi con gli Zeni Geva e non ne ha seguito la deriva elettronica. Memore della musica industriale questo brano guarda molto alle sale da ballo alternative dove le atmosfere si fanno acide e graffianti. In definitiva molto meglio gli episodi degli italiani Ovo, remissati per l’occasione da Miniwagonwheel; “Claws” e “Tails”, infatti, compiono l’esercizio inverso a quello del collage, riprendendo un materiale scomposto, scostante e frammentario come quello degli Ovo, per riproporlo in maniera più ordinata e strutturata. Il risultato stupisce favorevolmente nella sua efficacia e apre una bella via di fuga creativa per un gruppo il cui stile sembrava aver già raggiunto il traguardo sperimentale.
Non rimane quindi che attendere fiduciosi gli ulteriori sviluppi.
---
La recensione Ovo/KK Null - s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-02-25 00:00:00
COMMENTI