Punk rock in presa diretta, semplice e vissuto
Punk's not dead, almeno ascoltando il primo ep dei The Twerks, "Rat Race". Gli amanti del genere godranno delll'immediata freschezza di queste sette tracce cantate in inglese, composte alla vecchia maniera su riff di chitarra semplici e voloci, sorretti da una voce non particolarmente raffinata ma perfettamente in linea con lo stile della band milanese.
Con precisa consapevolezza, i The Twerks hanno registrato "Rat Race" praticamente in presa diretta, andando a seguire la recentemente molto amata strada del lo-fi produttivo, battuta da band anche decisamente più coinvolte nel sistema discografico come i Ministri. L'obiettivo è quello di sacrificare in parte la qualità sonora dell'album, per renderlo più vicino possibile alla realtà del live, perché il punk rock vuole sudore, pogo, orecchie che fischiano e ascoltando pezzi come "Zombie mongoloid" e "Communhipsteric" è questo quello che viene in mente di fare: rovesciare una birra sulla camicia del vicino e farsi largo a spallate nella folla.
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La recensione Rat Race di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-08 00:00:00
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