Questo ep non è quello della maturità, bensì l'inizio della ricerca di sonorità che possano portarli ad essere l'ennesima scommessa vincente della città catanese
Ascoltando sin dalle prime note il secondo ep degli Stark Delicious, la prima cosa che si apprezza sono i testi molto curati e ricercati. Sicuramente la band catanese è cresciuta rispetto al loro primo ep omonimo, ma le parti strumentali risultano ancora confusionarie. Ad esempio l'uso del piano nel pezzo d'apertura "Dogma", dopo un intro molto vicino all'hardcore, risulta essere dissonante con il resto.
Proprio la mancanza d'identità della band è un punto cruciale su cui lavorare. "Quisque faber est fortunae suae" per gli Stark Delicious non è l'ep della maturità, bensì l'inizio della ricerca di sonorità che possano portarli ad essere l'ennesima scommessa vincente della città catanese, da sempre culla di grandi talenti.
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La recensione Quisque faber est fortunae suae di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-29 00:00:00
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