Un disco molto poco italiano, stoner e blues assieme in un ep che trasuda di sud
Omonimo ep d'esordio per i Thomas Doc, power trio siculo che l'anima al diavolo probabilmente non la venderebbe solo perchè non ne possiede più, sta tutta nella musica.
I 4 pezzi in scaletta schiacciano chi ascolta contro un muro di pietra dura, stoner, come potremmo etichettare il genere, che gasa e stranisce per quanto è statunitense. Una catena di giri blues sporchi e distorti, resi folk in piccola parte ma valorizzati al massimo quando la chitarra si elettrifica e il noise psichedelico sale. Le strutture dei pezzi sono piuttosto semplici, ad eccezione di "Grow" che nella strofa si regge su uno spezzato ritmico particolare di buona tecnica.
Nel sound dei Thomas Doc, Bud Spencer Blues Explosion a pioggia, ma anche band più complesse come i Faith No More, la voce di Marco Mezzatesta si fa notare sia nelle sfumature che negli scream.
Un prodotto molto poco italiano, buona premessa ad un full-length non trascurabile, dalla Sicilia può nascere l'America in formato hard rock.
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La recensione Thomas Doc (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-11 00:00:00
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