Bestia Il Fungo 2015 - Lo-Fi, Psichedelia, Garage

Il Fungo precedente precedente

I funghi crescono ovunque. E Mauro Da Re, in arte Bestia, è da qualche parte a cercarli.

Crescono ovunque. Nei boschi, nelle rive dei fiumi, in montagna come in città. Poi c’è anche quello atomico, anche se è meglio lasciar perdere: si rischia di divagare. Ma sia ben chiaro che Bestia, all’anagrafe Mauro Da Re, metaforicamente parlando (forse), preferisce di gran lunga i funghi allucinogeni. Quelli che allargano la coscienza e regalano effetti psicoattivi.

“Il fungo” è l’ultima fatica discografica di Bestia, un omaggio incondizionato alla psichedelia e al lo-fi. Che suona come un immaginario ibrido tra Syd Barrett e Daniel Johnston. Rende l’idea, vero? Suonato, registrato e mixato con modalità DIY, quindi con assoluta povertà di mezzi, l’album del cantautore veneto è una raccolta di canzoni sghembe, di piccole gemme impestate dall’odore del vino (di infima qualità, è facile supporre), ricche di curiose teorie sull’universo (gli Ufo, i misteri dello spazio…) nonché di storie personali (“13 novembre” è dedicata al papà). Per giunta cantate in modo volutamente sgraziato.

I dodici, perlopiù brevi episodi del disco si adagiano su tastiere proto-floydiane, deliranti arpeggi chitarristici, atmosfere e lentezze stranianti. Che non impediscono l’irrompere di qualche borbottio blues (“Gente di Piave”), poco rassicurante anch’esso, a dire il vero. Ecco, Bestia non offre certezze, al di là di una follia razionale che rende preziosi i dodici pezzi in scaletta. Ed è già tanto. Non vorremmo chiedere altro al Dal Re, se non che continui a cercare funghi. Tanto crescono ovunque.

 

 

---
La recensione Il Fungo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-25 09:50:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia