Le Lovecats non esistono più ma dalle loro ceneri Adele Nigro ha fatto nascere qualcosa di davvero bello.
“This, the time to restart / This, the time to break up / I will likely change my mind / The time to surrender / Is overcome”
La fine di un amore. La fine di un'amicizia. Un lutto. Un trasferimento. Un cambio di lavoro. Lo scioglimento di un gruppo.
I cambiamenti e le rotture fanno parte della vita, possiamo prenderli male e stare a rimuginare sul passato, oppure possiamo andare avanti, e fare tesoro delle esperienze per aprire nuovi capitoli, che potrebbero rivelarsi anche molto gratificanti. Così è stato per Adele Nigro, che si è ritrovata senza la sua metà musicale – Cecilia Grandi, con la quale formava le Lovecats – e che non ha pensato (per fortuna) di fermarsi. Invece si è data (e ha dato a quella che strada facendo è diventata a tutti gli effetti una nuova band) un nuovo nome, ha preso la sua chitarra, il suo talento e quello che di bello aveva creato con il duo e l'ha messo in un album davvero forte, maturo e sincero.
La voce risoluta e vulnerabile di Adele racconta le fatiche della crescita, gli abbandoni e i turning point esistenziali, lo fa inseguendo movimenti melodici che riescono a svoltare in direzioni inaspettate pur srotolandosi sempre fluide, naturali e immediate, così come ritmi e arrangiamenti, essenziali e però non scontati, che abbracciano tutto lo spettro di un certo indie, da quello più vicino al folk alle impennate di un college-rock che rasenta quasi l'emo, in ogni caso funzionali all'accompagnamento di stati d'animo autentici e mutevoli, espressi con una proprietà di linguaggio – in senso letterale e in senso musicale – che fa sì che davvero quasi chiunque possa ritrovare in queste canzoni qualcosa di sé, dei propri sentimenti, delle proprie storie, dei propri ascolti, segno di sensibilità personale, artistica e culturale davvero fuori dal comune per una ragazza di, non dimentichiamolo, ventun anni.
“I have to grow up / I really have to / Though I don't know how to make it”. Nessuno sa bene come si fa a crescere, e a non perdersi per strada, ma lei ci sta provando e lo sta facendo alla grande.
---
La recensione Silently. Quietly. Going Away. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-07 00:00:00
COMMENTI