Un debutto davvero sorprendente e straordinariamente concreto per una band emergente che ha lavorato sodo e ora si merita giustamente le lodi
Molto bene, davvero molto bene. Sarebbe davvero bellissimo poter concludere con queste poche parole la somma di impressioni lasciata dal debutto dei bresciani So Much con il loro album "Eleven", ma sarebbe veramente troppo poco rispettoso nei confronti di quello che definirei un esordio coi fiocchi.
Questi ragazzi lombardi ci mettono lo spirito giusto e già dalle primissime note di "Kisses For Sale" si intravede il talento, oltre ad una passione certa per i Queens Of The Stone Age. La resa però è efficace, il sound preciso e accattivante; "Give Me One Else" è tiratissima, nasconde anche qualcosa dei primissimi Arctic Monkeys, e non dispiace affatto. Dietro questo disco c'è un grandissimo lavoro, lo dimostrano pezzi dal calibro davvero superiore come "No Way", visionaria, schizofrenica ed elegante; le atmosfere danzanti si fondono perfettamente nell'enfasi sonora di "I Stay At Home With Me", pezzo magico e dalle sfumature nostalgiche che lascia bellissime impressioni sin dal primo ascolto. La voce è in grado di percorrere sentieri diversissimi e il risultato è sempre positivo, quasi sorprendente, come in "Better Not To Give Too Many Explanations".
Una prima parte di disco perfetta, detto davvero senza esagerare, e una seconda parte che proseguendo sulla falsa riga dei primi pezzi si tradisce un po' e cade leggermente nel ripetitivo, ma mai nel noioso. Spicca nel finale "The Feeling", che presenta ancora quel sound leggero, rude e visionario al tempo stesso, creando un'atmosfera magica che si condensa tutta insieme in un solo punto della mente dell'ascoltatore. La chiusura affidata a "H.P.D.N.A." è azzeccata, gli effetti della chitarra giocano a creare disegni suggestivi e intensi, degni di un sound acquisito e limato per bene anche negli spigoli più appuntiti.
In conclusione, si tratta di un debutto davvero sorprendente e straordinariamente concreto per una band emergente che ha lavorato sodo e ora si merita giustamente le lodi per un lavoro squisito, che palesa le influenze ma non nasconde l'originalità e il talento, riuscendo sopratutto a tirarne fuori le emozioni.
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La recensione Eleven di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-30 00:00:00
COMMENTI (1)
Hanno una "pacca" veramente notevole effettivamente.