Il secondo limone del, scusate il gioco di parole, cantautore Limone è maturo e pronto per essere colto e gustato all'istante. Una miscela di electro pop genuino, filastrocche e giochi di parole ("Qui Lo Dito e Qui Lo Nego", "Capotasto"), ficcanti melodie synth pop ("La Teoria dei Piccoli Passi", "Uomo con la Chitarra", "Cubo di Rubik"), danze saltellanti sul pianoforte ("Se l'Amore", "Ho Deciso di Iniziare a Leggere") e ancora gattini stanchi che non scendono dagli alberi su Studio Aperto, estinzioni improvvise di cantautori ripetitivi e banali e tanto altro ancora.
C'è l'ironia frizzante ("Mi sento un po' speciale come tutti gli idioti"), i grandi interrogativi che ci fanno grattare il capo ("Il dj suona o mette i dischi?") le parole sincere, semplici, puerili in senso positivo ("Sei bella come il sale sulla pasta") e ci sono anche echi leggeri di Dimartino o certe ventate del primo Dente, percepibili nelle melodie scanzonate e fresche ("Cose che AcCadono" o "La Cucina dell'Ikea", cugina non così tanto alla lontana di "Vieni a Vivere"). È innegabile che "Secondo Limone" sia un disco che non stanca, divertente, ricco di entusiasmo, senza pretese ma non mediocre, che presenta sfaccettature di colori tenui e delicati come una limpida giornata di primavera. Una seconda prova niente male da gustare in fretta, per poi ricominciare da capo, una buona dose di allegria che male non fa. Il limone, come dicevamo, è maturo e pronto a regalarci una bibita succosa e dissetante.
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