Un lavoro genuino e spontaneo, originale e persuasivo
"La crisi, l'amore, le zoccole": con questo titolo si presentavano nel 2013 i membri di una band in continuo work in progress, che da anni vive di frequenti cambi di formazione e dalle influenze musicali più disparate. Le Zoccole Misteriose vengono dall'Abruzzo e ci propongono quello che può essere definito un nuovo esordio: "Mangiacuori, canzoni d'amore per il nulla". La band si muove attraverso un alternative rock di matrice nostrana, alternato con spunti di vecchio punk-rock che ricorda a tratti le linee vocali degli amati CCCP, altre volte quelle dei Derozer e dei Bad Religion. I testi spaziano dall'autobiografismo più esasperato di "Piangere e gridare" a quello più disperato di "Solitudine e moltitudine". La ribellione sonora, grezza quanto più possibile di "Cadere giù", si alterna alla sporcizia prettamente punk di brani grotteschi e ironici come "Troppi cagnolini" e "Gino l'animale". La vera perla del disco è però rappresentata da "Briciole", dove troviamo la collaborazione illustre di un pezzo di storia degli anni '90 italiani, quell'Umberto Palazzo che con i suoi Santo Niente ha contribuito e non poco a muovere la scena musicale underground italiana del tempo. Nonostante il disco appaia a volte confuso, sonoramente spaesato, qualitativamente a fasi alterne, possiamo ritenerlo un prodotto sincero, immediato, di stomaco. La voce stona spesso, altre volte è metricamente fuori ogni schema e ogni tempo, ma è proprio questo (incredibile a dirsi) il piatto forte della casa di questa assurda band della provincia di Chieti. Segno tangibile che quando l'arte proviene dal cuore, mangiato, fatto a pezzi e incatenato in bauli nascosti in soffitte nauseanti, tutto il resto può passare in secondo piano e lasciare il posto alla sincerità più pura, in grado di fare molto più male.
---
La recensione "Mangiacuori, canzoni d'amore per il nulla" di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-14 00:00:00
COMMENTI