Todo Modo, un terzetto bizzarro e molto stuzzicante.
Già nei dischi solisti di Paolo Saporiti c’erano qua e là fughe in avanti e sonorità deviate, piccoli guizzi che davano altre prospettive al suo songwriting audace e tradizionale al tempo stesso. Con “Todo Modo” quel mondo, quella sensibilità, quell’un per cento di stranezza di Saporiti esistono ancora. Questi elementi però sono puntellati, fortificati, aizzati da Giorgio Prette (bello risentirlo) e Xabier Iriondo (sempre lui, pazzo e bravo). Ecco allora i Todo Modo, un terzetto bizzarro e molto stuzzicante.
Vengono descritti come noise rock ma è una definizione che confonde le acque e inquadra male questi brani. Senza la batteria secca e insistita, la chitarra fantasista e certe soluzioni rumorose, quelle dei Todo Modo sarebbero infatti ottime canzoni acustiche. È però proprio l’uso libero e dinamico dei suoni a rendere il lavoro insolito e parecchio interessante. “Soffocare” è un funk sfondato col bit crusher che si evolve con un andamento singolare - si inabissa nel pieno del tumulto - e si lascia cantare che è una meraviglia. “Come fossi Dio” ha un piglio Afterhours - versante “Non sono immaginario” - che sta perfettamente nelle corde vocali e nelle melodie di Saporiti (gli altri due va da sé). “Puttane e miele” - al netto di un titolo un po’ truzzo - è un gran pezzo, orecchiabilissimo e disturbante, lineare e sconnesso, forse la traccia che meglio di tutte rappresenta questa band, che mixa le storie e produce una roba riconoscibile e tanto fresca.
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La recensione TODO MODO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-13 09:55:00
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