Un giovane veneziano con delle velleità: imbraccia la chitarra e crea un ep. Nulla di nuovo o strano all'orizzonte se non fosse che "Anche gli alberi piangono" si presenta in finale come un lavoro sterile e ancora troppo poco maturo per essere presentato.
Tracce homemade, chitarra e voce con testi semplicistici e a volte così scontati che prima di ascoltarli se ne indovinano già i versi. "Voglio solo curare le ferite del cuore che altrimenti non guarirebbero mai": lo strazio d'amore giovanile prende forma in cinque tracce che si susseguono in un viaggio lungo e stancante.
In generale le canzoni hanno una durata che le porta a essere ridondanti sia nella melodia che nelle parole: non lasciano alcun messaggio, trasmettono poche emozioni e la voce piuttosto lamentosa non fa che peggiorarne l'effetto.
"Il tuo eroe" ("Sarò il tuo eroe per questa notte/l'unico a cui dai del tu") assieme alla traccia omonima dell'ep "Anche gli alberi piangono" sono i brani meglio riusciti, più completi, con una certa coerenza e concretezza. Nel verso "Cura anche le radici, non solo le foglie...anche gli alberi piangono, l'ho sentito sulla mia pelle" si riesce finalmente a ricreare un'immagine che trasmette qualcosa di vero e di vissuto che altrove nell'ep non c'è. Si potrebbe ricominciare da qui.
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