Suoni affilati e gelidi in un ep di classica new-wave internazionale
Che la stagione del post-punk e della new-wave non sia mai del tutto tramontata, ma che anzi negli ultimi anni stia vivendo una vera e propria “stagione d’oro”, è ormai cosa nota perfino alle pietre. Anche i Divide By Zero da Ravenna, con il loro omonimo ep autoprodotto, non fanno difetto: un suono tagliente, oscuro e tonante come nella migliore tradizione del post-punk, soprattutto di matrice inglese. In "No superpowers", il secondo pezzo dell'ep, i rimandi, sia vocali che strumentali, a gruppi di grande successo internazionale quali Editors (la voce baritonale di Tom Smith pare essere davvero una sorta di “stella fissa” che guida il cammino) o Interpol si sprecano, dando bene l’idea di quale sia l’immaginario stilistico e di genere. I riff di chitarra sono pieni di echi e riverberi che donano un’impronta molto decisa e graffiante ai pezzi, una sensazione di larghi spazi che vengono quasi squarciati dalla voce, profonda e cavernosa.
Il rischio per i Divide By Zero è però la deriva verso il manierismo, ovvero verso una riproposizione di schemi e stili già visti e sentiti in molte altre occasioni. Infatti, ad esempio "Eastern Europe", seppur non priva di fascino, potrebbe tranquillamente essere una b-side di qualche band new-wave di grido. Non mancano tuttavia spunti interessanti, soprattutto per le atmosfere gelide e tenebrose che si evocano nell'ep. Se i ravennati sapranno trovare, magari tra le brume d’Albione, un loro stile personale e autonomo, allora potremo gridare a una nuova, autentica, band post-punk italiana.
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La recensione Divide By Zero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-04 00:00:00
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