FrisinoTropico dei romantici2015 - Cantautoriale, Pop

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"Tropico dei romantici" segna il debutto senza remore da parte di un cantautore intenzionato in primo luogo a rendere omaggio alla sua formazione di ascolti ed esperienze e approdato simultaneamente a nuovi territori espressivi coi quali misurarsi.

Con il suo album d'esordio "Tropico dei romantici" pubblicato con Volcan Records, il cantautore pugliese Antonio Frisino ha dimostrato che dopo più di mezzo secolo possono esistere delle alternative all'epopea milleriana. Le fatiscenti e "puttane" strade della Parigi anni '30 che il profeta statunitense aveva vissuto a rotto di collo prima e rovesciato poi negli ardenti "Tropico del Cancro" e "Tropico del Capricorno" lasciano il posto ad ariosi vicoli sprofondati sotto il sole di Lecce nei pensieri anch'essi nostalgici di Frisino.
C'è tanto, tantissimo passato lungo le dieci tracce che compongono l'esordio dell'artista di Castellaneta (patria di Rodolfo Valentino), che dopo l'ammiccante ep del 2013 "E si bagnano tutti" ha dato una decisa svolta ai suoi progetti musicali nell'incontro romano con il produttore di Volcan Records Antonio Filippelli. Dopo un anno di paziente gestazione che ha consentito di sviluppare una più che adeguata veste sonora alle già pronte basi scritte, ha visto la luce un album che pone al proprio centro le stucchevoli circostanze relazionali incontrate da Frisino sulla sua pelle e nei dintorni. Gli evidenti punti di non ritorno nei rapporti che monopolizzano "Le tue parole" e "Domani è un altro giorno" (nel cui incipit risuona l'eco della "Canzone" di Dalla), come il declino annunciato di "Lontanissimo", prevalgono, ma diventano anche il contraltare significativo cui Frisino oppone l'altra faccia dell'amore incastonata nel suo "Tropico dei romantici", rifugio dal gusto retrò anni '60 nella sfera di illusioni e fantasticherie. Il Tropico è paradigma di un'aria rovente, di umidità fortissime, irrespirabili di solito, alle quali i romantici rimasti non esitano ad agganciarsi seppur godendone in forma privata.
La grande lezione dei vari Buscaglione (citato esplicitamente in "Analisti"), Gaetano, Tencoaccompagna la successione dei racconti di estati adolescenziali nel registro più nella cadenza pop talvolta "sporcata" da un po' di noise ("Dimmi che mi vuoi"), mentre molto riuscito è il blitz folk di "Porta Napoli" trascinato dalla fisarmonica di Rocco Nigro. Meno memorabili le ballate, mentre menzione a parte merita "Atlante", che al sicuro dei virtuosismi pianistici di Dario "Dardust" Faini permette di evadere in modo secco dall'affollato interrogarsi precedente.

Scortato dagli arrangiamenti di Filippelli (al basso, chitarra e tastiere) e dalle chitarre di Antonio Piazzolla che lo accompagna nelle sessions acustiche, Frisino lascia il segno per l'attenta ecletticità interpretativa data dal suo lungo perfezionamento strumentale. "Tropico dei romantici" segna il debutto senza remore da parte di un cantautore intenzionato in primo luogo a rendere omaggio alla sua formazione di ascolti ed esperienze e approdato simultaneamente a nuovi territori espressivi coi quali misurarsi.

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La recensione Tropico dei romantici di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-21 09:00:00

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