La rabbia è una bandiera piazzata su un cumulo di rancore e rivalsa.
I Futbolín non suonano, sparano. Non cantano, spaventano. È l'hardcore, amici miei. Più che note musicali si tratta di legge scritta con i decibel alti e il tasso di affarismo basso. L'impatto è tutto, le dinamiche sono quasi inesistenti - gira a destra le manopole, vediamo che cosa succede - e la rabbia è una bandiera piazzata su un cumulo di rancore e rivalsa. C'è poco da dire su questo lavoro: canzoni brevissime, velocissime, urlatissime. E bellissime. Ci sono le chitarre serrate che fanno filtrare melodie deturpate ma comunque riconoscibili ed efficaci. C'è una voce che sembra aver dichiarato guerra al mondo e i nemici farebbero bene a non sottovalutare la situazione. C'è soprattutto un suono che taglia e colpisce, che scuote e ribalta ("The Blonde Song" è emblematica, una prova di forza che dal vivo farà il botto). I Futbolín hanno le qualità per diventare presto i numeri uno dello screamo in Italia. Ma ragionando in pospettiva - e fantasticando un po' - potrebbero anche aprirsi e lanciarsi nella titanica, arrogante e splendida impresa di diventare invece i Trail Of Dead nostrani. Continuando a scagliare decibel, ovvio.
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La recensione Futbolín di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-26 09:50:00
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