I suoni si increspano subito con “Photography A”: metal strumentale ultracadenzato, riff potenti e rumori filtrati dal bit crusher. Qualcosa di simile ai Neurosis per piglio battagliero e catarsi distruttiva, ma con una ricerca melodica che lo avvicina di più a certo shoegazing imbastardito e d’impatto. “.A.U.R.A.L” mette bene in chiaro qual è l’ambito d’azione dei Kirlian: li si può posizionare a fianco ai Three Steps To The Ocean, anche se rispetto a questi ultimi i Kirlian hanno sonorità meno monolitiche e un po’ più psichedeliche.
“Photography U” punta decisamente sui riverberi e i delay piuttosto che su distorsioni calde come napalm. L’approccio space viene ulteriormente ribadito da “Photography R”, che si dilunga con droni inquieti, e da “Photography L”, che potrebbe essere un delirio sottile dei Godspeed You! Black Emperor, in cui l’attesa del crescendo è destinata a restare inascoltata. Niente male, i Kirlian.
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